La Società Italiana di Teoria Critica (SITC) costituisce il principale ambito di raccolta e discussione per tutti coloro che in Italia si interessano di teoria critica, ispirandosi alla Scuola di Francoforte. Col passare del tempo essa è diventata altresì un luogo di dialogo fra studiosi italiani e stranieri, provenienti da aree diverse o da tradizioni contigue, in uno spirito di confronto interdisciplinare, soprattutto su questioni pubbliche di portata collettiva.
La Società è nata Il 5 dicembre 2014, quando un gruppo di partecipanti al Seminario di Teoria Critica – che da qualche anno si riunisce a Cortona – ha deciso di costituirla. Si tratta della prima volta che in Italia viene fondata un’associazione che nel suo statuto si richiama direttamente alla tradizione della Teoria Critica della Società, nell’intento di promuovere lo studio di fenomeni sociali, politici e culturali, moderni e contemporanei, in senso interdisciplinare. Con questa iniziativa, intendiamo dare un solido fondamento e maggiori possibilità di sviluppo al nostro Seminario, che nel 2014 ha potuto celebrare il suo venticinquesimo compleanno.
Alla neonata associazione, fanno capo non solo il Seminario di Teoria Critica (STC), ma anche la rivista Politica & Società, diretta da Virginio Marzocchi. La SITC si fa inoltre promotrice di altre attività culturali, dando sostegno alle collane che alcuni suoi partecipanti dirigono presso Mimesis (come “Teoria critica” e “Teoria della società”) e presso Alboversorio (come “Filosofia politica” e “Filosofia sociale”).
In memoria di Franco Crespi
Franco Crespi è mancato lo scorso agosto. Pubblichiamo un ricordo a cura di Walter Privitera.
Franco è stato uno dei grandi sociologi della generazione che ha rifondato la sociologia italiana dopo la guerra, accanto a Ferrarotti, Pizzorno, Ardigò, Gallino, Rositi. Tra questi grandi nomi Crespi spicca perché è l’unico ad aver creato una propria teoria generale della società, una vera Gesellschaftstheorie. Questo è il suo grande contributo, e questo dà la cifra del suo significato.
Crespi non è stato un uomo di potere, non era uno stratega, un grande capo dell’accademia, anche se ha esercitato una funzione non indifferente nell’associazione italiana di sociologia (AIS). Il suo è stato un ruolo di autorevole indirizzo. Questo è il motivo per cui le sue idee (la sua influenza) sopravvivono oltre l’orizzonte della sua vita. Crespi ha creato una vera scuola, soprattutto nella sua Perugia, ma anche in altre sedi universitarie, dove si applica e si sviluppa creativamente il suo approccio alla teoria della società. Una teoria della società che per lunghi anni ha coltivato una particolare vicinanza con la Teoria critica, prima con Habermas, da cui poi però ha preso le distanze e poi, negli ultimi anni, con motivi teorici adorniani. Noi tutti lo ricordiamo come assiduo e attivo frequentatore del nostro seminario, fin dai suoi inizi a Gallarate.
Solo due parole sulla persona. Tutti quelli che hanno avuto modo di conoscerlo ricordano la curiosità, l’apertura al nuovo, la passione per la critica, anche quando questa veniva rivolta apertamente a lui stesso. Nessuno doveva temere che una critica a Franco Crespi potesse provocare risentimenti o un senso di meschina lesa maestà. Perché Crespi era un vero teorico critico. Egli era poi un uomo estremamente amabile e vivace, con uno straordinario saper vivere, un senso di come gestire le ambivalenze della vita – un tratto che lo ha accompagnato fino alla morte, a cui ha saputo avvicinarsi con la stessa serenità e la saggezza con cui aveva vissuto la sua vita.
E infine una cosa davvero rara: i più, tra quelli che lo hanno conosciuto e frequentato, gli hanno voluto sinceramente bene..
Walter Privitera con Marina Calloni, Lucio Cortella, Alessandro Ferrara, Virginio Marzocchi, Stefano Petrucciani
a nome della Società Italiana di Teoria Critica
Franco è stato uno dei grandi sociologi della generazione che ha rifondato la sociologia italiana dopo la guerra, accanto a Ferrarotti, Pizzorno, Ardigò, Gallino, Rositi. Tra questi grandi nomi Crespi spicca perché è l’unico ad aver creato una propria teoria generale della società, una vera Gesellschaftstheorie. Questo è il suo grande contributo, e questo dà la cifra del suo significato.
Crespi non è stato un uomo di potere, non era uno stratega, un grande capo dell’accademia, anche se ha esercitato una funzione non indifferente nell’associazione italiana di sociologia (AIS). Il suo è stato un ruolo di autorevole indirizzo. Questo è il motivo per cui le sue idee (la sua influenza) sopravvivono oltre l’orizzonte della sua vita. Crespi ha creato una vera scuola, soprattutto nella sua Perugia, ma anche in altre sedi universitarie, dove si applica e si sviluppa creativamente il suo approccio alla teoria della società. Una teoria della società che per lunghi anni ha coltivato una particolare vicinanza con la Teoria critica, prima con Habermas, da cui poi però ha preso le distanze e poi, negli ultimi anni, con motivi teorici adorniani. Noi tutti lo ricordiamo come assiduo e attivo frequentatore del nostro seminario, fin dai suoi inizi a Gallarate.
Solo due parole sulla persona. Tutti quelli che hanno avuto modo di conoscerlo ricordano la curiosità, l’apertura al nuovo, la passione per la critica, anche quando questa veniva rivolta apertamente a lui stesso. Nessuno doveva temere che una critica a Franco Crespi potesse provocare risentimenti o un senso di meschina lesa maestà. Perché Crespi era un vero teorico critico. Egli era poi un uomo estremamente amabile e vivace, con uno straordinario saper vivere, un senso di come gestire le ambivalenze della vita – un tratto che lo ha accompagnato fino alla morte, a cui ha saputo avvicinarsi con la stessa serenità e la saggezza con cui aveva vissuto la sua vita.
E infine una cosa davvero rara: i più, tra quelli che lo hanno conosciuto e frequentato, gli hanno voluto sinceramente bene..
Walter Privitera con Marina Calloni, Lucio Cortella, Alessandro Ferrara, Virginio Marzocchi, Stefano Petrucciani
a nome della Società Italiana di Teoria Critica
“CRITICA E PROGRESSO”
Convegno-giornata di studi, 12 dicembre 2022
Palazzo Donatello - Aula DO103, Campus Milano 2
a partire dalla pubblicazione del volume Storia, utopia, emancipazione, Mimesis, Milano-Udine 2022
Seminario di Teoria Critica - XXXIII Incontro Annuale
Capitalismi
Riproduzione, sfruttamento, valore
6-8 ottobre 2022 Università di Parma
6 ottobre
15.00-18-00
DUSIC – Aula B, Via D’Azeglio 85
A Workshop with Rainer Forst
Normativity, Power, and Justification
Sponsored by
Università di Parma, Collective Action and Social Transformation Project (CAST)
Università Vita-Salute San Raffaele, Centro di Ricerca Reasons for Europe
Società Italiana di Teoria Critica
Edizioni Mimesis
Congresso Mondiale di Filosofia
15.00-16.00
Panel Discussion
Matteo Bianchin, Alessandro Ferrara, Roberto Mordacci, Ingrid Salvatore, Italo Testa
16.00-16.40
Replies
Rainer Forst (Goethe University, Frankfurt am Main)
17.00-18.00
General Discussion
***
18.00-21.00
DaMAT – Giovane Italia, Via Kennedy 7
Dibattito Aperitivo
Critica immanente: Genealogie/Generazioni
Marina Calloni, Giorgio Fazio, Rino Genovese
Coordina: Luca Corchia
Alle 21.00 si terrà al DaMAT di via Kennedy 7 la riunione plenaria della Società di Teoria Critica
7 ottobre
Aula Ferrari
Via D’Azeglio 85
9.30: Apertura dei lavori
Matteo Bianchin (Tor Vergata): Introduzione
Sessione I
Riproduzione
Chair: Italo Testa (Parma)
09.45-10.30
Sara Farris (Goldsmiths), Social Reproduction and Care: What’s in a Name
10.30-11.15
Federica Gregoratto (Konstanz), Transforming Reproduction: Habits, Affects, and Naturalistic Implications in SRT
11.15-11.45: Coffee Break
11.45-13.15: Discussione
***
Sessione II
Sfruttamento
Chair: Ingrid Salvatore (Salerno)
15.00-15.45
Nicholas Vrousalis (Rotterdam), Exploitation as Domination: What Makes Capitalism Unjust
15.45-16.30
Giulio Azzolini (Ca’ Foscari), Centres, Peripheries, and Capitalist Exploitation
16.30-17.00: Coffee Break
17.00-18.30: Discussione
***
20.00 Cena Sociale – DaMAT – Giovane Italia, Via Kennedy 7
8 ottobre
Aula K7
Via Kennedy 6
Sessione III
Valore
Chair: Federica Gregoratto (Konstanz)
09.30-10.15
Leonard Mazzone (Milano-Bicocca), Neomutualismo. Politica dei bisogni, bisogno di politica
10.15-11.00
Laura Gherardi (Parma), Nuove espropriazioni: quali spiragli?
11.00-11.30
Coffee Break
11.30-13.00
Discussione
13.00 Chiusura dei lavori
******
Il seminario è su invito
15.00-18-00
DUSIC – Aula B, Via D’Azeglio 85
A Workshop with Rainer Forst
Normativity, Power, and Justification
Sponsored by
Università di Parma, Collective Action and Social Transformation Project (CAST)
Università Vita-Salute San Raffaele, Centro di Ricerca Reasons for Europe
Società Italiana di Teoria Critica
Edizioni Mimesis
Congresso Mondiale di Filosofia
15.00-16.00
Panel Discussion
Matteo Bianchin, Alessandro Ferrara, Roberto Mordacci, Ingrid Salvatore, Italo Testa
16.00-16.40
Replies
Rainer Forst (Goethe University, Frankfurt am Main)
17.00-18.00
General Discussion
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18.00-21.00
DaMAT – Giovane Italia, Via Kennedy 7
Dibattito Aperitivo
Critica immanente: Genealogie/Generazioni
Marina Calloni, Giorgio Fazio, Rino Genovese
Coordina: Luca Corchia
Alle 21.00 si terrà al DaMAT di via Kennedy 7 la riunione plenaria della Società di Teoria Critica
7 ottobre
Aula Ferrari
Via D’Azeglio 85
9.30: Apertura dei lavori
Matteo Bianchin (Tor Vergata): Introduzione
Sessione I
Riproduzione
Chair: Italo Testa (Parma)
09.45-10.30
Sara Farris (Goldsmiths), Social Reproduction and Care: What’s in a Name
10.30-11.15
Federica Gregoratto (Konstanz), Transforming Reproduction: Habits, Affects, and Naturalistic Implications in SRT
11.15-11.45: Coffee Break
11.45-13.15: Discussione
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Sessione II
Sfruttamento
Chair: Ingrid Salvatore (Salerno)
15.00-15.45
Nicholas Vrousalis (Rotterdam), Exploitation as Domination: What Makes Capitalism Unjust
15.45-16.30
Giulio Azzolini (Ca’ Foscari), Centres, Peripheries, and Capitalist Exploitation
16.30-17.00: Coffee Break
17.00-18.30: Discussione
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20.00 Cena Sociale – DaMAT – Giovane Italia, Via Kennedy 7
8 ottobre
Aula K7
Via Kennedy 6
Sessione III
Valore
Chair: Federica Gregoratto (Konstanz)
09.30-10.15
Leonard Mazzone (Milano-Bicocca), Neomutualismo. Politica dei bisogni, bisogno di politica
10.15-11.00
Laura Gherardi (Parma), Nuove espropriazioni: quali spiragli?
11.00-11.30
Coffee Break
11.30-13.00
Discussione
13.00 Chiusura dei lavori
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Il seminario è su invito